Uno studente chiede:
Kant nella Pace Perpetua fa una distinzione tra moralisti dispotizzanti e politici moralizzanti. Vorrei avere chiarimenti sulle differenze tra questi due termini.
Kant adopera in questo singolo paragrafo una coppia di termini difforme da quella usata nel resto della prima parte dell'appendice, che è "politico morale" e "moralista politico". Il politico morale è chi sottopone la propria azione politica alla legge morale (sapienza) e usa la prudenza solo in via subordinata, cioè solo quando non è in contrasto con la legge morale. Per il moralista politico la politica si riduce alla prudenza.
I politici moralizzanti, dice Kant, mascherano i principi contrari al diritto con il pretesto di una natura umana incapace di seguire la legge morale. Quindi la loro azione si riduce a prudenza. Possiamo dunque concludere che:
politico moralizzante = moralista politico
I moralisti dispotizzanti, dice Kant, errano nell'applicazione, cioè si comportano senza prudenza, ma l'esperienza li fara' imparare, dai loro errori, e sono preferibili ai politici moralizzanti. Possiamo dunque capire che il "moralista dispotizzante" sa che cosa è giusto fare sul piano della legge morale, ma manca di prudenza. Si differenzia quindi dal politico morale non per la sapienza, ma solo per la prudenza. Possiamo dunque produrre questo schema:
sapienza | prudenza |
|
---|---|---|
moralista politico o politico moralizzante |
X |
|
moralista dispotizzante | X | |
politico morale |
X | X |